Fotocopia
- Testo
- Voci correlate
Autori: Franco Lever, Giuseppe Fortunato
Copia istantanea di un’immagine o di uno scritto ottenuta mediante un procedimento definito con precisione dal suo inventore, l’americano Chester F. Carlson (1902-1968), elettrofotografico: viene, infatti, sfruttato il processo fotografico, eccetto che per la formazione e il fissaggio dell’immagine, ottenuti grazie all’energia elettrica. La fotografia è il prodotto della duplice azione della luce e degli agenti chimici sui sali d’argento della pellicola e della carta, l’elettrofotografia invece sfrutta le proprietà elettrostatiche del selenio, conduttore se esposto alla luce, isolante quand’è al buio (Fotocellula). Non si usano liquidi, per questo il procedimento è stato chiamato xerografìa (dal greco xerós, secco).
Carlson formulò la sua proposta innovativa già nel 1937, ma soltanto nell’ottobre dell’anno successivo riuscì a produrre le prime fotocopie; ci vollero poi vari anni per realizzare la prima fotocopiatrice commerciabile (1959). La licenza di sviluppo del brevetto venne acquistata dalla Haloid Company di Rochester (NY), divenuta Xerox Company nel 1961.
L’originale, di cui si vuole ottenere una copia, è illuminato intensamente in modo che la sua immagine si rifletta su un cilindro di selenio: per le caratteristiche di questo semiconduttore le cariche elettriche positive si dispongono sulla superficie del cilindro secondo la maggior o minore illuminazione avvenuta, cosicché vi si forma un’immagine non visibile di tipo ‘elettrostatico’ (nei punti più esposti alla luce ci concentrano più cariche positive e viceversa). Sul cilindro viene ora passato un velo di polvere speciale, il toner: poiché è caricato negativamente, esso aderisce ai diversi punti del cilindro in misura proporzionale al numero delle cariche positive presenti rendendo di fatto visibile l’immagine. Il foglio che passa nella fotocopiatrice raccoglie l’impronta di toner che, immediatamente sottoposta a un intenso calore, si fissa alla carta. Per ottenere fotocopie a colori non cambia il principio, ma la complessità e la precisione della macchina; al posto di un ciclo se ne devono prevedere tre, uno per ciascuno dei colori fondamentali.
Un tempo era indispensabile l’impiego di carte termosensibili, con o senza l’intermediazione di materiali impressionabili chimicamente; oggi l’evoluzione della tecnologia consente di produrre copie su carta comune. Si ottengono f. dell’originale per trasparenza, a luce riflessa, da un microfilm e grazie alla tecnologia laser direttamente dal computer. Il metodo richiede ottiche accurate, in grado di eseguire riduzioni, ingrandimenti e varie elaborazioni dell’originale, anche per mezzo di procedimenti di digitalizzazione dell’immagine stessa.
La possibilità di ottenere un numero illimitato di copie di alta qualità, senza dover ricorrere alla ribattitura di un testo o alla carta carbone o a duplicatori di vario tipo, e l’opportunità di riproduzione nella scala voluta di qualsiasi disegno o immagine, hanno costituito una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del lavoro d’ufficio, come anche in molti settori della comunicazione.
L’avvento dei sistemi di scrittura, con la possibilità di preimpostare la battitura di più copie prima, e del computer poi, con l’utilizzo dei word processor, come strumento per la memorizzazione, l’elaborazione e la riproduzione di testi, sembrava comportare una sorta di superamento dell’utilizzo della f. Oggi invece si può costatare come la fotocopiatrice stia diventando la periferica tipica delle macchine che trattano l’informazione per quanto riguarda il supporto cartaceo, così come il monitor lo è per ogni forma di immagine elettronica.
La messa in linea di fotocopiatrici laser molto efficienti con computer dedicati sta trasformando la stessa editoria, già ora per certi settori non più obbligata a tenere magazzino se non in forma ‘virtuale’ (su hard disk o su CD-ROM), perché in grado di stampare in tempi brevissimi anche un numero minimo di copie di un’opera. In questo modo nessun libro potrà essere considerato esaurito (Print on demand).
Nello stesso tempo sorgono gravi problemi per la protezione del copyright, tanto da provocare l’emanazione di leggi specifiche. (Copyright;Diritto e comunicazione. B. Diritto d’autore)
Carlson formulò la sua proposta innovativa già nel 1937, ma soltanto nell’ottobre dell’anno successivo riuscì a produrre le prime fotocopie; ci vollero poi vari anni per realizzare la prima fotocopiatrice commerciabile (1959). La licenza di sviluppo del brevetto venne acquistata dalla Haloid Company di Rochester (NY), divenuta Xerox Company nel 1961.
L’originale, di cui si vuole ottenere una copia, è illuminato intensamente in modo che la sua immagine si rifletta su un cilindro di selenio: per le caratteristiche di questo semiconduttore le cariche elettriche positive si dispongono sulla superficie del cilindro secondo la maggior o minore illuminazione avvenuta, cosicché vi si forma un’immagine non visibile di tipo ‘elettrostatico’ (nei punti più esposti alla luce ci concentrano più cariche positive e viceversa). Sul cilindro viene ora passato un velo di polvere speciale, il toner: poiché è caricato negativamente, esso aderisce ai diversi punti del cilindro in misura proporzionale al numero delle cariche positive presenti rendendo di fatto visibile l’immagine. Il foglio che passa nella fotocopiatrice raccoglie l’impronta di toner che, immediatamente sottoposta a un intenso calore, si fissa alla carta. Per ottenere fotocopie a colori non cambia il principio, ma la complessità e la precisione della macchina; al posto di un ciclo se ne devono prevedere tre, uno per ciascuno dei colori fondamentali.
Un tempo era indispensabile l’impiego di carte termosensibili, con o senza l’intermediazione di materiali impressionabili chimicamente; oggi l’evoluzione della tecnologia consente di produrre copie su carta comune. Si ottengono f. dell’originale per trasparenza, a luce riflessa, da un microfilm e grazie alla tecnologia laser direttamente dal computer. Il metodo richiede ottiche accurate, in grado di eseguire riduzioni, ingrandimenti e varie elaborazioni dell’originale, anche per mezzo di procedimenti di digitalizzazione dell’immagine stessa.
La possibilità di ottenere un numero illimitato di copie di alta qualità, senza dover ricorrere alla ribattitura di un testo o alla carta carbone o a duplicatori di vario tipo, e l’opportunità di riproduzione nella scala voluta di qualsiasi disegno o immagine, hanno costituito una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del lavoro d’ufficio, come anche in molti settori della comunicazione.
L’avvento dei sistemi di scrittura, con la possibilità di preimpostare la battitura di più copie prima, e del computer poi, con l’utilizzo dei word processor, come strumento per la memorizzazione, l’elaborazione e la riproduzione di testi, sembrava comportare una sorta di superamento dell’utilizzo della f. Oggi invece si può costatare come la fotocopiatrice stia diventando la periferica tipica delle macchine che trattano l’informazione per quanto riguarda il supporto cartaceo, così come il monitor lo è per ogni forma di immagine elettronica.
La messa in linea di fotocopiatrici laser molto efficienti con computer dedicati sta trasformando la stessa editoria, già ora per certi settori non più obbligata a tenere magazzino se non in forma ‘virtuale’ (su hard disk o su CD-ROM), perché in grado di stampare in tempi brevissimi anche un numero minimo di copie di un’opera. In questo modo nessun libro potrà essere considerato esaurito (Print on demand).
Nello stesso tempo sorgono gravi problemi per la protezione del copyright, tanto da provocare l’emanazione di leggi specifiche. (Copyright;Diritto e comunicazione. B. Diritto d’autore)
F. Lever e G. Fortunato
Video
Non ci sono video per questa voce
Bibliografia
Non c'è bibliografia per questa voce
Documenti
Non ci sono documenti per questa voce
Links
Non ci sono link per questa voce
Come citare questa voce
Lever Franco , Fortunato Giuseppe , Fotocopia, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo
552